Trieste, 17 Agosto 2025

La nuova Trieste di Gonzalez è davvero più forte di quella dell'ex Christian?

17 Agosto 2025 Autore: Alessandro Asta

L’ultimo colpo di mercato – quello di Valentine – era arrivato il 10 agosto 2024. Quello di questa estate torrida è arrivato poco meno di una settimana dopo rispetto a un anno fa, con la stella NBA Toscano-Anderson a diventare la ciliegina sulla torta di un mercato della Pallacanestro Trieste “paziente”. Come “paziente” lo è sempre stato di natura Mike Arcieri, a chiudere col botto mesi e mesi di scouting per costruire un team che, nei desideri di tutti, dovrà riconfermarsi protagonista in campionato e prendersi quante più soddisfazioni possibili in Europa.

Tra nuovi arrivi – quelli di Ramsey, Iannuzzi, Moretti, Sissoko e appunto di Toscano-Anderson – e buona parte di quel gruppo “storico” riconfermato già da mesi e capace di conquistare i playoff scudetto e la semifinale di Coppa Italia, è una Trieste davvero rafforzata rispetto al recente passato quella che vedremo all’opera a breve? Di fatto, per eccellere in due competizioni diverse, è evidente che le rotazioni dovranno fornire maggiori minuti di qualità sul parquet rispetto allo scorso campionato. E forse è proprio questo il vero punto di rottura tra la Pallacanestro Trieste 2024/2025 e quella che nelle prossime ore si ritroverà per i primi allenamenti dell’anno. Perché è innegabile che, all’interno della più che buona stagione complessiva fatta vedere dal team dell’ex Jamion Christian, ci sia sempre stato quel piccolo grande tormento di dover fronteggiare gli innumerevoli infortuni non riuscendo a sfruttare al meglio tutto ciò che si aveva a disposizione in panchina. La sfida che inizia nella settimana entrante parte proprio da questo concetto: avere un equilibrio diverso, con la forza di chi questo campionato lo conosce già bene e chi indosserà per la prima volta questa maglia sapendo di entrare non dentro a un semplice spogliatoio, ma a una vera e propria famiglia.

Il compito che attende Israel Gonzalez in panchina è tanto affascinante quanto difficile: spingere ancora più in orbita una Trieste che, per stessa ammissione del suo board societario, ha il desiderio – anzi, quasi la necessità – di cominciare ad alzare trofei. Che sia una stagione importante sotto tanti aspetti, determinante in ottica di ulteriore espansione della propria visibilità in Italia e in Europa, lo sanno anche i muri di Valmaura. Senza pressione, ma al tempo stesso con sufficiente consapevolezza di dover fare meglio dei più che positivi mesi che ci siamo messi alle spalle, la Pallacanestro Trieste può ripartire: essere nuovamente protagonisti, con innesti di qualità quali quelli che sono arrivati, si può.


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