L’avrebbe voluta chiudere diversamente la sua avventura triestina Jamion Christian. E per il coach, nell’ultima conferenza stampa da capo-allenatore biancorosso, c’è spazio per la commozione e per un tributo a chi gli è stato attorno in due stagioni difficili ma al tempo stesso fantastiche per i risultati ottenuti.
“Ringrazio chiunque lavori in questa realtà, dalla prima all’ultima persona. Spero che tutto ciò che abbiamo saputo fare negli ultimi due anni sia solo l’inizio per questa società che ho avuto l’emozione e l’orgoglio di poterne far parte. Quando sono arrivato qui non conoscevo molto del campionato italiano, ogni tanto nella vita bisogna fare un salto nel vuoto e sono stato fortunato ad avere molti veterani lo scorso anno che ci hanno fatto vincere il campionato e molti giocatori importanti in questa stagione da cui io stesso ho imparato molto di più di quanto loro abbiano imparato da me. Alle volte i percorsi partono in maniera difficile e il nostro non è stato da meno, ma siamo arrivati a un punto che rappresenta un nuovo inizio per questa piazza. Lasciare questa squadra sarà difficile, ma sono orgoglioso di aver rappresentato questa città. La più grande emozione che mi porterò da questa esperienza? Vedere quanto importante è stato Michele Ruzzier, un grande giocatore e una persona speciale che è difficile che mi capiti di nuovo davanti nella mia carriera, così come la crescita di Francesco Candussi, il cui nome avrei voluto dare a mio figlio. Adoro il modo con cui questi ragazzi si sono trovati assieme".