Trieste, 19 Aprile 2024

L'entusiasmo di ieri è merito dei 2 mila che ci hanno sempre creduto

30 Gennaio 2023 Autore: Gabriele Lagonigro

Una cornice che ricordava i momenti meravigliosi in cui il PalaTrieste era perennemente zeppo di spettatori. Un entusiasmo che non si vedeva da prima del Covid. Un tifo rumoroso, caloroso, spesso assordante, in linea con la tradizione di questa città. Bello, bellissimo. Un Allianz Dome nuovamente pieno, con quasi 4.500 supporter a sostenere la squadra in questo quarto successo di fila e a darle la spinta anche quando Napoli si era rifatta sotto. E' così che ci piace il nostro caro impianto di Valmaura ed è così che vorremmo vederlo sempre.

Il merito della rinascita di un amore mai sopito va in primis alla società, che con il budget forse più scarno della Serie A ha pescato il capocannoniere del torneo (Bartley), un intimidatore d'area (Spencer), tenuto un play (Davis) che sarebbe titolare ovunque e costruito un gruppo di italiani tutto cuore e polmoni. Il secondo applauso va fatto ovviamente a coach Legovich: per qualcuno, ad inizio anno, era inadatto al ruolo, ma la sua personalità e le sue capacità tecniche stanno facendo la differenza. Il terzo al roster: chi sembrava un brutto anatroccolo in avvio di campionato si è trasformato in un cigno. Il quarto, infine, al pubblico: ma non ai 4.500 di ieri (ed è una fortuna che siano ritornati) bensì a quei duemila (scarsi) che hanno sostenuto la Pallacanestro Trieste sempre, anche quando perdeva in casa di trenta ed i sapientoni della palla a spicchi (e quanti ce ne sono in città...) la davano già per spacciata.

Chapeau alla curva, sempre vicina alla squadra, in casa e in trasferta, e a quei pochi che si sono abbonati in estate. Le quattro vittorie consecutive sono un premio per la loro tenacia, per la loro costanza, per il loro affetto perenne, nel bene e nel male. Ben vengano tutti gli altri, ma com'è facile salire sul carro...


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