Trieste, 18 Maggio 2024

Inizia la serie con Torino, per Trieste la necessità di tentare subito il colpo in trasferta

04 Maggio 2024 Autore: Alessandro Asta

È arrivato il momento di calare giù la maschera e di fare vedere la propria vera faccia. Dimentichiamo dunque tutto – o quasi – per immergerci nei playoff: resettare tutto e ripartire, come dicono quelli bravi, mettendo da parte quel record di 18 vinte e 14 perse non bello nelle cifre e nella sostanza di cosa la squadra di Jamion Christian abbia fatto vedere sin qui. Ci si avvale però del beneficio del dubbio, del fatto di essere stati a ranghi ridotti per tanto tempo e che, cosa che ci siamo sentiti ripetere all’infinito, era necessario arrivare bene e al competo alla post-season perché è lì che si decide tutto. Una variabile, quest'ultima, che almeno per il momento sembra poter sorridere ai biancorossi

La Pallacanestro Trieste è dunque davvero pronta ad affrontare Torino e a iniziare un percorso che possa essere il più lungo possibile? Di certo, le prime due sfide della serie indirizzeranno subito che tipo di quarto di finale vedremo. Se sarà di “sorpresa” nel riuscire a sbancare almeno una volta il parquet della Reale Mutua o se invece sarà di “sofferenza”, lo scopriremo presto: sta di fatto che per i biancorossi l’obbligo è provare sin dalla prima palla a due a imporre quel ritmo difficilmente visto in trasferta. Il sollievo della vittoria di due weekend fa a Rieti ha regalato qualche certezza in più, adesso con la squadra che dovrebbe presentarsi finalmente priva di defezioni fisiche vedremo quanta sostanza ha portato gli ultimi quindici giorni.

Lo aveva detto il gm Arcieri, nell’intervista contenuta nell’ultimo numero del nostro settimanale: di Torino va temuta la velocità ad andare a canestro e l’abilità a conquistare tanti tiri liberi, oltre naturalmente a caricare di falli gli avversari. I 103 punti subiti al Pala Gianni Asti lo scorso 22 marzo, pur in una gara totalmente diversa per importanza, fa capire quanto Trieste dovrà spendersi in difesa. Con leadership su ogni lato del campo, perché adesso i particolari contano un sacco, e con quella "compostezza" nel non perdere la testa se le cose dovessero indirizzarsi nel modo sbagliato.


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