In una crisi conclamata dai risultati sul campo e da un linguaggio del corpo sul parquet non propriamente da fulmini di guerra, può una singola partita come il derby di domenica diventare già il primo crocevia di stagione? Di certo, la Pallacanestro Trieste di questo fine ottobre è come un pugile alle corde, già al primo round di un incontro di boxe. L’auspicata crescita non c’è stata, gli inizi degli ultimi match giocati assomigliano a un qualcosa che si ripete in loop, tra brutti approcci dopo la palla a due e quel senso di rincorsa costante all’avversaria di turno che finisce col ledere le già deboli convinzioni di un gruppo che – in ogni sfida – sembra come se giocasse assieme a basket per la prima volta.
Un… peccato originale che al momento sembra difficile da estirpare, dunque. E il fatto che coach Israel Gonzalez, subito dopo la brutta prova offerta martedì in casa dell’Igokea, abbia chiaramente palesato che la situazione in cui questa squadra si ritrova è “inaspettata”, è una sorta di barometro di tutto ciò che non sta andando. E che inevitabilmente, con tante partite da giocare una dietro l’altra e con relativo poco margine di manovra per sistemare le numerose variabili che non girano a dovere, porta a una consapevolezza: manca la fiducia. E arrivare alla sfida contro Udine senza un briciolo di reale certezza tecnica (se non qualche individualità, Sissoko su tutti) è un rischiosissimo prezzo da non dover pagare proprio nella sfida più sentita dell’anno da parte dei tifosi biancorossi.
Gara spartiacque quindi per tecnico e qualche giocatore che non sta rendendo al meglio? Se dovessimo seguire la “logica” che Mike Arcieri ha dimostrato di perseguire nei momenti più delicati degli ultimi due campionati, è davvero difficile pensare a “ribaltoni” nell’immediato futuro. Ma è altrettanto vero – visti gli attuali risultati sul campo incompatibili con le velleità definite dalla società durante l'estate – che non si lascerà nulla al caso. E anche la proverbiale pazienza e razionalità del gm potrebbe vacillare, in caso di mancanza di un cambio di rotta da parte della squadra.
(credits ph. BCL)
