Trieste, 03 Giugno 2025

Gli ultimi Daspo alla curva: provvedimento miope che non tiene conto del contesto

24 Dicembre 2024 Autore: Gabriele Lagonigro

La premessa è doverosa: non abbiamo assistito allo sviluppo dei fatti nella loro interezza e per questo non possiamo giudicare. Ma come noi, nemmeno chi avrebbe dovuto vigilare ha visto di persona che cosa è successo, e anche questo è un aspetto da tenere conto. E tantomeno chi poi ha giudicato.

Ciò detto, i nuovi Daspo comminati alla curva della Pallacanestro Trieste per i famigerati fatti del post-Varese lasciano francamente senza parole. Un'aggressione in piena regola degli ultrà lombardi, premeditata e studiata, facendosi beffe delle forze dell'ordine, ha portato all'interdizione dagli eventi sportivi di un buon numero di supporter giuliani. Gli ultimi provvedimenti sono di questi giorni e hanno colpito al cuore il tifo alabardato, vietando ad alcune fra le figure più carismatiche di seguire la squadra per tutto il corso della stagione. Ripetiamo: è difficile se non impossibile giudicare come si siano svolte esattamente le cose ma due considerazioni ci sentiamo di farle.

La prima: c'è stata un'aggressione criminale con mazze e bastoni verso gente inerme che lasciava il palazzo o verso ignari scooteristi che transitavano in zona. Qualcuno, bontà sua, ha reagito. Non si può fare, ci è stato risposto dalla questura: se qualcuno ti tira un cazzotto per strada devi scappare, nasconderti, chiamare le forze dell'ordine ma non difenderti. Se gli tiri uno scappellotto o un calcio nel sedere sei colpevole più o meno allo stesso modo. Paragonando la questione a fatti ben più seri e importanti che accadono di questi tempi, è come mettere sullo stesso piano russi e ucraini e giudicare questi ultimi allo stesso modo degli aggressori.

Secondo punto, che esula dagli scontri. I Daspo di queste ore hanno colpito chi, in quest'ultimo decennio ma anche prima, ha resuscitato il tifo al palazzo, facendo del PalaTrieste uno degli impianti più caldi d'Italia. E più sicuri: tolti quei quattro pseudo Arditi non si ricordano altri scontri a Valmaura. E anche in trasferta la Curva Nord si è comportata sempre bene, a parte qualche scaramuccia nei derby regionali, ma sono cose gestibili e che capitano ovunque. Hanno creato una comunità vera e propria, che ha regalato iniziative benefiche e sociali, e reso l'impianto di via Flavia un luogo accogliente e sicuro.

Chi giudica dovrebbe tener conto del contesto e non solo dell'episodio specifico, peraltro provocato (e gestito pessimamente da chi doveva vigilare). Per carità, la legge è uguale per tutti ma a volte è un po' miope.


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