Consapevolezza che c'è la grande voglia di tornare al più presto nel basket che conta, ma con la convinzione che c'è tanto lavoro per arrivare a un traguardo ambizioso come quello della promozione. Ariel Filloy e Eli Brooks sono stati i protagonisti odierni della conferenza stampa al PalaTrieste, a poco più di 24 ore dall'inizio del Torneo di Lignano che vedrà i biancorossi affrontare domani in semifinale Forlì (palla a due alle 19).
"Quando sono andato via da qui avevo 24 anni, da lì in poi ho fatto il grande salto verso la serie, avendo modo anche di incrociare Trieste come avversario - ha esordito Filloy - Sono contento di essere tornato, ho ritrovato anche tante persone che conoscevo già. C’è un obiettivo importante ed è quello di provare a salire subito, siamo all’interno di un sistema di lavoro molto diverso da quella che ho fatto nella mia carriera. Sicuramente ci vorrà un po’ di tempo per conoscerci, ma sono contento per l’ambiente che si sta già creando. Stiamo lavorando bene e in maniera seria per cercare di migliorare ogni giorno che passa”. E proprio sul lavoro quotidiano, Filloy ha poi voluto soffermarsi: “Siamo consapevoli di dove vogliamo arrivare, ma non possiamo pensare a ciò che potrà accadere da qui a giugno se non pensiamo invece a un giorno per volta. C’è un’identità di gioco tutta da creare, la mia esperienza mi insegna che dobbiamo innanzitutto essere in grado di crescere ad ogni allenamento”. E sulla responsabilità di essere uno dei leader di questa squadra, Filloy non ha dubbi: “Penso innanzitutto a venire ogni giorno al PalaTrieste e a dare sempre il massimo in palestra, così come ho sempre voluto fare nella mia carriera”.
Per Brooks, che domani potrebbe essere in campo a Lignano assieme a Stefano Bossi dopo lo stop precauzionale a Monfalcone per il match giocato contro Kapfenberg, “i primi giorni a Trieste sono stati davvero molto utili per capire e conoscere questa città. È sicuramente un bel inizio, anche grazie ai miei compagni di squadra che mi stanno introducendo al meglio in questa piazza. So quanto coach Christian mi abbia voluto qui, ci conosciamo da dieci anni ma alla fine non eravamo mai riusciti a essere nella stessa squadra. Credo, come già detto da Filloy, che abbiamo tutti in mente il lavoro che dobbiamo fare e gli obiettivi a cui vogliamo arrivare. Capisco anche che abbiamo delle responsabilità importanti sulle spalle, ma l’approccio resta sempre quella di lavorare nel quotidiano per crescere a livello di team”. E su una sua preferenza riguardo a quale ruolo ricoprire in campo tra playmaker e guardia tiratrice, Brooks ha la risposta pronta: “Quello che mi permette di stare con più minutaggio in campo… scherzi a parte, non ho una preferenza, so di poter stare in ambo i spot e mi sento a mio agio sia da “1” che da “2””.