Trieste, 07 Dicembre 2025

Divieto di trasferta per la sfida di domenica a Brescia: un provvedimento ridicolo

07 Novembre 2025 Autore: Gabriele Lagonigro

L'indimenticato ragionier Fantozzi l'avrebbe chiamata con il suo nome, e l'avrebbe descritta alla perfezione. Noi purtroppo dobbiamo moderare il linguaggio, e pertanto ci limitiamo a dire che il provvedimento con il quale è stato disposto il divieto di trasferta ai tifosi della Pallacanestro Trieste per domenica è assolutamente ridicolo.

La motivazione per la quale il prefetto di Brescia, Andrea Polichetti, sentito il questore Paolo Sartori e in linea con le determinazioni dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, ha preso la decisione deriva naturalmente dai fatti accaduti in prossimità della Curva Furlan cinque giorni fa, quando un gruppo di ultras delle rondinelle ha “sbagliato” strada (maledetti navigatori...) e “casualmente” è arrivato proprio a due passi dall'Orbo, la storica osteria ritrovo della frangia più calda del tifo triestino. Da lì gli scontri, che hanno determinato tre arresti e alcuni Daspo. Secondo la Prefettura bresciana, c'è ormai una “rilevata commistione delle frange ultras del mondo calcistico con quelle del basket” e il provvedimento è stato adottato a causa degli incidenti “avvenuti a Trieste domenica scorsa, 2 novembre, con i tifosi in trasferta dell'Union Brescia. Un provvedimento adottato per prevenire che si verifichino turbative per l'ordine e la sicurezza pubblica”.

Ora, ci sarebbero da fare diverse considerazioni ma proviamo a limitarci. La prima, che riguarda le forze dell'ordine giuliane. Per la seconda volta in un anno due frange violente di supporter ospiti sono state capaci di presentarsi serenamente fuori dalle entrate (e dalle uscite) riservate ai supporter di casa. Era capitato nell'autunno scorso al termine di Pallacanestro Trieste - Varese ed è successo lo scorso week-end prima della sfida fra l'Alabarda e il Brescia. Qualche domanda sulla gestione dell'ordine pubblico in città, chi di dovere, dovrebbe porsela.

La seconda: conosciamo la nostra curva del basket e abbiamo visto, durante i play-off di maggio scorso, quella della Germani: dove stanno le commistioni fra ultras del calcio e della pallacanestro? Lo chiediamo indirettamente al prefetto della città lombarda, che forse non frequenta assiduamente né gli stadi né i palasport. Terzo: si punisce per prevenire, ma questo genere di prevenzione equivale ad alzare bandiera bianca. Siccome non si è in grado di gestire nemmeno piccoli gruppi di tifosi e di coordinarli e indirizzarli verso l'entrata corretta, allora si vietano le trasferte. Un modo, elegante, per ammettere le proprie incapacità.

Per carità, le forze dell'ordine sono sotto dimensionate, la carenza di organici è evidente e spendere soldi pubblici per garantire la sicurezza negli stadi è un po' come sperperare i nostri denari, ma siamo sicuri al 100% che al PalaLeonessa, fra due giorni, sarebbe filato tutto liscio. Come, peraltro, è sempre avvenuto.


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