E adesso, bisogna davvero dare un segnale forte. Dopo la batosta di sabato sera al Taliercio, con tutti gli occhi dei tifosi puntati (giustamente) addosso, per la Pallacanestro Trieste di scena domani sera sul parquet bosniaco di Laktasi (palla a due alle ore 18) è vietato sbagliare. E non solo perché una potenziale sconfitta in BCL contro l’Igokea (ancora a quota zero in classifica nel girone, così come i giuliani) sarebbe un pessimo biglietto da visita per le tre partite restanti di ritorno, bensì per evitare una pericolosa continuazione del trend negativo che ha avuto nel -36 contro l’Umana l’apice di un avvio di stagione tutt’altro che scintillante. Su cui pesa, inesorabile, una chimica di squadra a occhio nudo lontanissima dall’essere un motore oliato alla perfezione.
Nella settimana di avvicinamento al derby di domenica contro Udine (altra tappa che ricopre una discreta importanza nell’economia di inizio campionato), è proprio il match di domani in Bosnia a diventare uno spartiacque mica da ridere per Ross e soci. Perché, tra i tanti balbettamenti in campo tipici di una squadra che ancora fa fatica a stare assieme e l’idea che – al momento attuale – si sia profondamente lontani dal trovare la continuità giusta, è auspicabile soprattutto una risposta di orgoglio, dopo la parentesi troppo brutta e rinunciataria contro Venezia. Il viatico da cui ripartire? Senza dubbio la prova della scorsa settimana contro il Galatasaray, dove una Trieste sicuramente imperfetta riuscì a “mascherare” le proprie debolezze con una gara mentalmente solida e aperta sino all’ultimo.
“Mi aspetto una reazione di orgoglio. Dobbiamo rispondere sul campo con più attenzione ai dettagli, più comunicazione in difesa e un ritmo offensivo più costante. L’obiettivo è trasformare la delusione di Venezia in energia positiva, mostrando la nostra identità e il lavoro che portiamo avanti ogni giorno”. Così coach Israel Gonzalez nel pre-partita, anch’esso non esente da critiche dopo la brutta parentesi del Taliercio. E servirà crescere alla svelta, molto di più di quanto non fatto sin qui.