Matteo Muiesan continua a scrivere la storia del calcio dilettantistico triestino. La scorsa domenica, nella sfida vinta con il risultato di 5-1 ai danni del Turriaco, il centravanti in maglia Opicina è riuscito a siglare l’ultima (che però, visto quello che ha significato, è la più importante) rete della partita, la sua trecentesima in carriera.
“Sinceramente non pensavo in maniera intensa a questo traguardo, me ne sono reso conto solo nel momento in cui la palla è entrata e soprattutto durante i festeggiamenti dopo la partita - ammette il bomber triestino - Il calcio, però, rimane uno sport di squadra, per cui già da ieri sto pensando alla prossima partita che ci aspetta. Se proprio devo scegliere i gol ai quali sono più legato cito il 200° della mia carriera siglato con la maglia del San Luigi, essendo un periodo in cui avevamo ottenuto vittorie importanti con quella società ed in particolare con quel gruppo di ragazzi, la mia prima rete con i professionisti in un Mestre-Imolese e soprattutto quella al Rocco. Ovvio che più avanti vai con gli anni e più la soddisfazione nel segnare aumenta, finora posso dire di essere abbastanza appagato”.
Eppure si può dire che questo incredibile traguardo è stato raggiunto in un’annata che era iniziata in maniera piuttosto particolare: “Con il Costalunga, al termine di una stagione incredibilmente vincente e conclusa da imbattuti, c’era la volontà di continuare. Poi in questo sport qualche fulmine a ciel sereno può sempre esserci, quindi appena ho saputo della partenza del mister ho deciso di lasciare anch'io. Nonostante questo sia successo in un momento piuttosto avanzato dell’estate, sono arrivate diverse chiamate anche fuori dalla regione, cosa che non mi aspettavo vista l’età. Ho avuto poi la fortuna di trovare una buona società, giovanissima e piena di ambizioni. Puntare ai 400? Probabilmente mi servirebbero troppe partite (ride, ndr). Intanto penso a concludere questa stagione, poi quest’estate dovrò fare un paio di riflessioni serie, anche se ammetto che finché sto bene non vedo il motivo di smettere”.