Abbinare storia e futuro. Sembra essere questa la mission del Vesna, società triestina avente sede a Santa Croce. Il club è infatti una presenza fissa del panorama calcistico giuliano, nato addirittura nel 1927 e poi rifondato negli anni sino a compierne 60 nel 2022. Punto di riferimento sportivo per il territorio, nasce come polisportiva dedita a calcio, basket e atletica per poi porre il pallone al centro, connotandolo di gioventù e freschezza. Come? Credendo fortemente nella linea verde. Mentalità che ha permesso a Leonardo Rodella di farsi notare in panchina e di diventare, nonostante sia appena un classe 2000 e debba compiere 24 anni, l’allenatore della categoria Juniores, in attesa di assumere il controllo dei Giovanissimi. Una storia davvero sui generis che abbiamo voluto farci raccontare dal diretto interessato.
Come è andata la stagione della categoria Juniores?
La stagione è stata davvero particolare. Siamo partiti molto male collezionando un girone d’andata davvero negativo, per poi cambiare completamente trend al ritorno vincendole tutte e pareggiandone una. Filotto che ci ha permesso di qualificarci per i play-off e poi addirittura di vincerli, salendo nella categoria regionale. Un grande risultato per una società come il Vesna, specie se si considera che la prima squadra milita in seconda categoria. Risultato che, infatti, ci ha spiazzato tutti positivamente e che ha superato ogni aspettativa della vigilia, che era quella di migliorare il piazzamento dell’anno scorso.
Quali sono i vostri appuntamenti per questa estate?
La federazione ha organizzato un post campionato al quale stiamo partecipando e che concluderemo giocando contro il Sant’Andrea, dopo aver disputato tre partite. Poi stagione finita e spazio ai ragazzi per prepararsi per maturità e università. Il Vesna organizzerà però un camp estivo a Santa Croce dal 1° al 19 luglio che consiglio caldamente dopo avervi partecipato sia come giocatore che come allenatore.
Cosa si prova ad allenare pur essendo ancora così giovane? Senti una maggior connessione coi tuoi giocatori?
Essere così giovane aumenta sicuramente la sinergia mentale con i giocatori. La categoria Juniores di quest’anno comprendeva ragazzi dal 2003 al 2006, quindi praticamente coetanei. Aiuta davvero a migliorare la chimica e anche il rapporto umano fuori dal campo. Qualcuno era stato addirittura mio compagno di squadra quando ancora giocavo. Ringrazio il Vesna per la loro mentalità e per avermi fatto capire negli anni quanto questo ruolo potesse piacermi, scoprendo anche un lato di me diverso rispetto a quando scendevo in campo.