Trieste, 09 Maggio 2025

Fra Roianese e Trieste Academy una partnership di grande prospettiva

04 Dicembre 2023 Autore: Mattia Fabbro

Negli ultimi anni, quando si parla di calcio italiano, si menziona sempre il discorso legato ai settori giovanili. Complice una Nazionale con sempre meno ricircolo di talento figlio di una linea verde virtuosa, ci si interroga sui metodi d’approccio calcistico per quanto concerne giovani e giovanissimi.
Anche per questo motivo è quantomai interessante e positivo constatare come due società triestine, la Roianese e la Trieste Academy, abbiano deciso di unire le forze, dando vita ad una partnership che nasce nel 2021, ma che guarda al futuro. Anzi, nello specifico, al futuro dei ragazzi. Il sodalizio nasce infatti con la ferma volontà di garantire ai calciatori in erba di allenarsi in spazi migliori, di godere di vetrine più rinomate e di ottenere una formazione calcistica di livello. Il tutto lontano dai riflettori e addentro i meandri del calcio triestino, con il solo fine, appunto, di anteporre la crescita a tutto il resto. Una policy societaria che abbiamo avuto modo di analizzare insieme ad Ubaldo Pesce, presidente della Roianese.

La vostra partnership con la Trieste Academy rappresenta un modello virtuoso nell’ambito dello sport triestino. A distanza di 2 anni dalla sua nascita vi ritenete soddisfatti anche a livello di risultati raccolti?

Sì, sicuramente siamo soddisfatti per i risultati, ma soprattutto soddisfatti per aver dato alla Roianese uno sbocco a livello di campi. Il che si traduce con allenamenti più adeguati per i ragazzi, con spazi più consoni e quindi anche la possibilità di programmare le annate e gli allenamenti stessi sul campo ad 11 dell’Academy delle categorie degli esordienti, giovanissimi e allievi e a ruota juniores e prima squadra e allo stesso tempo anche le partite. Abbiamo a tutti gli effetti trovato una seconda casa in quel di Borgo San Sergio.

Trieste non brilla per abbondanza di infrastrutture, quindi questa partnership permette sia alla Roianese che alla Trieste Academy di godere di più campi e maggior qualità. Consiglierebbe questo passaggio anche ad altre realtà sportive locali?

Sicuramente le partnership fanno sì che se fatte in maniera onesta e virtuosa, come stiamo cercando di fare noi insieme all’Academy, i ragazzi siano i primi ad usufruire di benefici maggiori e migliori opportunità, mettendosi maggiormente in mostra. Abbinando il tutto ad una crescita calcistica migliore, con due società che si aiutano l’un l’altra creando dei gruppi calcistici omogenei e delle squadre competitive nei vari campionati, siano questi provinciali o regionali.

Quale volontà ha alimentato più di tutte questo passaggio così importante?

Ho voluto fortemente raggiungere questo accordo, pensando sempre solo al benessere e al fine ultimo dei ragazzi in termini di crescita. Slegandoci da quel concetto antico dell’attaccamento ad una sola maglia: è normale che i ragazzi cambino, che possano avere altre esperienze con altre società. Sono cose totalmente normali. Quello che interessava a me era dare ai ragazzi della Roianese migliori sbocchi, migliori allenamenti e possibilità di partecipare a determinati tipi di tornei. Faccio un esempio: ci sono dei giovanissimi che oggi sono sotto all’Academy e che sono stati convocati dalla rappresentativa regionale, se fossero rimasti alla Roianese questo non sarebbe stato possibile. Quindi tutto è sempre partito dal mettere al primo posto il benessere dei ragazzi e non quello del club. Anche per creare un rapporto positivo presente e futuro con i nostri giocatori.

Questa collaborazione permette di implementare il lavoro sui giovani e garantire loro più opportunità per farsi largo nel calcio. Questa prospettiva ha permesso anche un boom di iscrizioni?

Come tutti i progetti, anche il nostro all’inizio ha conosciuto difficoltà e carenze, è insito nella natura stessa dei progetti. Il nostro è un piano a lungo termine, quindi è ovvio che i primi passi di questo percorso possano essere stati un po' più lenti e difficili da capire, anche da parte degli allenatori. Qualche piccolo errore è stato fatto, ma facciamo sempre di tutto per colmare le lacune e migliorare, anche senza dimenticare mai, con umiltà, il fatto di essere dei dilettanti che fanno tutto questo col cuore in mano e nel tempo libero, ma non in veste di professionisti retribuiti. Ma il percorso è lungo e deve essere impostato e visto così.


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