Anche quest'anno i pronostici non sono stati rispettati. Era l'Avellino, per i bookmakers, la favorita principale per il salto di categoria nei play-off ed invece gli irpini sono usciti in semifinale con il Vicenza, bravo, coriaceo e anche molto fortunato nel computo dei 180'. Ieri i veneti si sono imposti 2-1 al Menti ma la partita che ha deciso la qualificazione è stata quella dell'andata, quando i lupi hanno colpito legni e si sono divorati numerosissime occasioni. Doveva finire con due gol di scarto ed invece lo 0-0 del Partenio ha tenuto aperta la contesa, risolta ieri dai gol di Della Morte e Costa mentre a nulla è servito il rigore finale che ha accorciato le distanze per l'Avellino. Delusione atroce per i campani, giunti secondi in stagione regolare (il Vicenza di Vecchi - in foto - terzo) e seguiti da quasi 2 mila spettatori in Veneto, in uno stadio con 11 mila presenze.

La squadra di Vecchi, in finale, se la vedrà con un'altra terza, la Carrarese, snobbata dagli addetti ai lavori e invece pronta a giocarsi la sua promozione in Serie B dopo oltre settant'anni dall'ultima apparizione nel campionato cadetto. Il Benevento, dopo aver perso 1-0 in Toscana, è passato subito in vantaggio ieri al Vigorito con Lanini ma l'ex alabardato Finotto, dopo aver segnato all'andata, si è ripetuto anche ieri con la rete dell'1-1. Nuovo vantaggio sannita con Talia che però poco dopo si fa espellere e così la ripresa diventa di marca ospite con Schiavi che fa 2-2 a metà tempo. Il palo di Improta nega i supplementari al Benevento che aveva eliminato la Triestina.