Un colpo ancora da assorbire ma, soprattutto, la volontà di non disperdere un patrimonio di 80 ragazzi. Andrea Dodic, responsabile sia dell'attività di base che della parte organizzativa del settore giovanile del Kras Repen, punta a mantenere il patrimonio costruito in due anni di lavoro. “A inizio marzo ci è stata comunicata la decisione da parte del presidente Kocman di chiudere il vivaio dalla prossima stagione – spiega Dodic -. Le motivazioni legate all'attuazione della riforma Spadafora sono comprensibili, anche se speravo in una soluzione più graduale”.
Per il dirigente biancorosso, che rassicura sull'impegno a terminare regolarmente la stagione e i relativi campionati, “l'obiettivo adesso è fare in modo che i gruppi che abbiamo creato in questi due anni non vengano dispersi. Parliamo di un'ottantina di ragazzi e di squadre che si sono amalgamate molto bene e che ora vogliamo sistemare. Abbiamo giovani atleti che vengono da tutta la città di Trieste, non solo da Opicina e Repen”. Le soluzioni emerse in questi giorni sono molteplici, dalla creazione di un nuovo sodalizio alla possibilità di accordarsi con un'altra società del territorio. “Mi hanno chiamato numerosi dirigenti di altri club rendendosi disponibili in tal senso” rimarca Dodic. Possibile parlare anche con la Triestina, interessata alla gestione dell'impianto sulla 202 fin qui casa del Kras? “Potrebbe essere nell'interesse di chi prenderà in mano quell'area avere un gruppo nutrito di ragazzi e una realtà strutturata” si limita a dire il responsabile carsolino.