Trieste, 11 Luglio 2025

Baldas: Giacomelli ha sbagliato ma dov'era il VAR?

28 Ottobre 2020 Autore: Francesco Bevilacqua

Ex arbitro internazionale, il triestino Fabio Baldas è sostenitore della tecnologia in campo da tempi non sospetti e ci ha detto la sua sull’operato di VAR e direttore di gara in Milan-Roma di lunedì scorso. Intanto il suo (e nostro) concittadino Giacomelli e Nasca vanno verso una pesante squalifica (un mese) dopo gli errori che hanno condizionato il risultato di San Siro.

Baldas, ha visto Milan-Roma? Condizionata da due episodi molto dubbi su cui il VAR non è intervenuto. In campo c’era Giacomelli, al centro di numerose polemiche.
L’ho vista, purtroppo. Giacomelli è un ragazzo che conosco da una vita e può aver avuto una giornataccia. Può capitare di commettere degli errori ed il VAR nasce proprio per arginarli e rimediarvi. Se non interviene quando è doveroso, aiutando l’arbitro in difficoltà, che senso ha? Lunedì è successo proprio questo: sono stati commessi degli errori da parte di Piero (Giacomelli, n.d.r.) che non ha avuto la giornata più felice della propria carriera, ma se il VAR avesse funzionato e l’arbitro fosse stato invitato all’on field review staremmo probabilmente parlando di altro.

Perché da protocollo è il VAR che deve attenzionare l’arbitro, cui spetta la decisione finale e non viceversa...
Il VAR dovrebbe intervenire in caso di errori gravi e trovo difficile immaginare errori più clamorosi di quelli visti lunedì. Il protocollo è chiaro ed è lì per assistere il direttore di gara ma se non viene applicato serve a poco. Giacomelli, al netto della svista, poteva farci poco. È il VAR che a bocce ferme deve far vedere meglio quello che è successo da più angolazioni e se necessario al rallenty. Se non han capito l’errore allora c’è un problema grosso che va oltre la correttezza del regolamento. Aggiungo che ci sono arbitri ed arbitri che possono essere designati alla Video Assistant Referee, specie nelle partite di cartello: lo dico senza entrare nel merito di Rizzoli ma scegliere Nasca con tutta la sua inesperienza per una gara così importante è sconsiderato e si finisce per mettere in difficoltà l’arbitro centrale, cosa che è puntualmente successa.

Mettiamo per un attimo da parte fischietto e cartellini: dal punto di vista emozionale il VAR ha peggiorato il gioco del calcio?
Lo ha cambiato. Anni fa si arbitrava in maniera diversa, mentre oggi i direttori di gara sono educati a vedere e vivere la partita con la tecnologia. Le interpretazioni sul fuorigioco son diventate certezze sempre grazie al VAR e gli errori si sono assottigliati in maniera netta. È un altro sport, e piaccia o no la tecnologia ne è parte integrante. Io credo che da questo punto si possa andare solo avanti: ma ci vorrà del tempo per apportare delle migliorie perché nel calcio i passi si fanno uno alla volta e con estrema difficoltà. La stessa tecnologia è stata introdotta dopo troppo tempo. Immagino che prima o poi anche gli allenatori potranno intervenire e gli stessi arbitri in campo potranno chiamare l’ausilio del VAR, anche se questo già succede per i fischietti con maggior esperienza: uno che ha 150 partite nel curriculum ha l’autorità per attenzionare i colleghi seduti davanti agli schermi, è logico che succeda. Bisogna trarre insegnamenti da tutti gli errori e presto o tardi la tecnica si affinerà migliorando in maniera sensibile anche lo spettacolo.

Crede che dare la possibilità agli arbitri di parlare nel post-partita può aiutare di più media e pubblico a capire certe scelte oppure alzerebbe un polverone mediatico inutile?
Questo è un discorso che va avanti da tanto, ma meno si chiacchiera e meglio è, la tecnologia ha sopperito a molti errori e c’è sempre meno bisogno di spiegazioni. Ciacole non fa fritole, come si suol dire.


Condividi sui tuoi social