Trieste, 02 Maggio 2025

Pozzecco, "ritorno di Flamme" e trionfo sul monte Lanaro

16 Gennaio 2022 Autore: Maurizio Ciani

Clima praticamente primaverile per la 20ª Lanaro Granfondo organizzata dal Gruppo Vulkan; una decina i gradi in cima al rilievo carsico, però cielo terso e un bel sole hanno fatto sì che la temperatura percepita fosse ben superiore, contribuendo a godersi una domenica fantastica!

Nel ciclismo pronostico rispettato, con quello che definiremmo un “ritorno di Flamme” per Daniel Pozzecco, il quale dopo la parentesi all’Eppinger Team è tornato a vestire la maglia dell’Asd Flamme Rouge, portando con se anche l’ammiraglio Miran Bole. Allo start di Sant’Antonio in Bosco i due compagni di squadra hanno forzato subito il ritmo e, sulla salita del sentiero 17 che dalla ciclabile porta alla chiesetta di Pese, Bole essendo peraltro più robusto ha rifiatato un po’, già concentrandosi sulla seconda parte del percorso di 35 km, più adatto alle sue caratteristiche. Nel frattempo all’inseguimento del battistrada era rimasto Roberto Vidoni della Cottur, che verso metà gara è stato rallentato da una foratura. E così la doppietta Flamme Rouge è stata servita, con Pozzecco che, con il crono di 1h27’28”, ha fatto segnare il record sul nuovo percorso, ma pure Bole ha fatto il suo personale con il tempo di 1h30’43”. Non gareggia quasi mai, ma quando lo fa si fa sentire; dopo la piazza d’onore alla Cavalcata Carsica, ritorna sul podio Lorenzo Bartulovich, che in 1h34’24” ha raggiunto il terzo posto. Alle sue spalle il giovane, classe 2006, Enrico Del Gallo del Federclub Tecnoedile, che ha concluso in 1h36’01” dando l’impressione che tra qualche edizione sarà lui a trionfare in cima al monte.

Per commentare la vittoria femminile sfruttiamo le parole della seconda arrivata, Lara Kocjancic della MBC, che simpaticamente al traguardo ha detto: «È come avere a che fare con la Guidolin, cambia solo il cognome». I riferimenti sono a Nicol Guidolin che per anni ha dominato in questa kermesse, ma essendo diventata mamma da pochi giorni (auguri!) per ovvi motivi non ha potuto partecipare. In compenso al via c’era la carnica Nicole (con la “e” finale, ma si pronuncia in modo analogo) Fedele della Sportway Cycling Team. Poche competizioni e pure allenamenti per quest’ultima, che ha la sua attività sportiva, ma pure lavorativa, principale nel parapendio; oltre ad aver partecipato a prove di livello nazionale, è collaudatrice di vele nonché titolare di un negozio online. Oggi ha prevalso con l’ottimo rilevamento di 1h49’52”, però la Kocjancic si è difesa molto bene in 1h54’20”. Altra divisa Flamme Rouge a completare il podio, quella di Elisabetta Feresin in 2h10’26”.

Nella corsa era più difficile capire chi avrebbe vinto, con l’incognita Matteo Vecchiet che in passato si era affermato sia in bici che di corsa, ma oggi non si presentava al meglio della condizione; infatti, pur non conoscendo ancora bene il motivo, ad un certo punto ha dato forfait. Gabriele Farra, triestino che si è trasferito in Trentino e corre per il Sienarunners, era partito più cauto però ad un certo punto aveva raggiunto il portacolori della Sportiamo; dopo un paio di sorpassi e controsorpassi, aveva avuto la meglio involandosi verso il successo finale, in 2h32’55”. In un fazzoletto i primi tre inseguitori, con il 55enne Simon Strnad che ha battuto grazie ad un mix di determinazione ed esperienza il compagno di società dell’Aldo Moro Paluzza Alberto De Cristini; 2h38’01” e 2h38’07” i loro tempi. A soli 15” di distanza è giunto Alessandro Ambrosi della Fincantieri Wartsila.

Nella corsa in rosa non ha assolutamente sorpreso l’affermazione di Cinzia Salvi, che ha dominato con il crono di 3h15’19”. Argento per Eva Paternoster del Val Rosandra in 3h35’56” e al terzo posto troviamo Emperatriz Susana dei Free Runners in 3 ore e 41 minuti. Ricordiamo infine che quest’anno il Vulkan ha deciso di non dare gadget ai partecipanti, destinando invece 3 € per ogni iscritto all’organizzazione no-profit “Oltre quella sedia”, che promuove la visione di una società nella quale le persone con disabilità intellettiva abbiano la possibilità di vivere sfruttando appieno le proprie potenzialità.


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