Si è concluso con successo il quarantaduesimo Trofeo di Judo Città di Trieste, andato in scena nella giornata di oggi (al via dalle 10) sui tatami allestiti al PalaChiarbola dalla Società Ginnastica Triestina. Agonisti Under 18 il target di partecipanti all’evento, che sono stati circa un centinaio ed hanno ritrovato il fascino della gara ufficiale dopo molti mesi di stop: per alcuni ragazzi, infatti, si è trattato di un ritorno alla competizione dopo ben due anni, con l’ultimo incontro disputato sul finire del 2019. Un lasso di tempo enorme, specialmente se rapportato alla giovane età degli atleti.
Raffaele Toniolo, tecnico della Nazionale italiana e organizzatore del torneo, ci ha raccontato della giornata appena trascorsa con giustificato entusiasmo: “Siamo contenti che ci sia stata una partecipazione importante: sono arrivati atleti dalla Slovenia, dalla Croazia, dall’Emilia Romagna. Numeri ovviamente distanti dai tempi ‘ante-covid’, ma la cosa fondamentale è che oggi tutti i protocolli previsti (green pass e tampone pre-gara, n.d.r.) abbiano fatto sì che le sfide si siano tenute in totale sicurezza”.
Oltre a questo, sottolineiamo come tutti i partecipanti, indipendentemente dalla provenienza e dall’esito del confronto, abbiano manifestato una grandissima voglia di tornare a confrontarsi sulla materassina, facendo registrare un sano divertimento nell’impianto di Ponziana. Guardando in casa, poi, Toniolo si dice soddisfatto anche dei risultati della Ginnastica Triestina, che ha primeggiato in tutte le categorie a cui ha preso parte - eccetto un solo caso. Il merito, secondo il coach azzurro, è tutto della volontà che hanno avuto i ragazzi di allenarsi anche a casa, in lockdown o quando l’accesso alla palestra era consentito solo a pochissimi atleti. Realtà, quella del judo, da sempre molto centrale nei progetti della Sgt: “Siamo in linea con quello che sta facendo la società” ha proseguito Toniolo, “e siamo molto contenti di come stanno andando le cose. Ci stiamo impegnando al massimo per risollevarci da questo momento così difficile per tutti gli sport di contatto”.