I rumours sono sempre più forti e insistenti: in serie A di basket, dopo poche giornate di campionato, c'è già la prima società a essere pesantemente nei guai. E' il caso della Virtus Roma, che già durante l'estate aveva seriamente rischiato di chiudere baracca e burattini rinunciando potenzialmente alla categoria: giocatori pronti a scioperare se non arriverà il pagamento del primo stipendio stagionale e atleti americani inferociti e pronti già a fare le valigie, ma non solo. Ci sono anche le trattative per la cessione della società presieduta da Claudio Toti (nella foto) che sembrano già da tempo non andare in porto, sponsor che non arrivano e un rischio sempre più concreto che il sodalizio capitolino debba ritirarsi dalla massima serie nazionale già a fine ottobre, se le cose non dovessero cambiare a strettissimo giro.

In una stagione che doveva essere il cosiddetto "anno zero" per sostenibilità, in mezzo a una emergenza sanitaria tuttora in corso che rende di per sé difficile la sopravvivenza dei club, c'è già un primo caso di possibile rinuncia (e potrebbe essere solamente la punta dell'iceberg) con la conseguenza di un futuro prossimo che veda il massimo campionato italiano perdere pezzi per strada e - soprattutto - quel briciolo di credibilità nei confronti degli appassionati. Viene dunque da chiedersi se, già questa estate, non ci fossero tutta una serie di condizioni per fare in modo che casi come quello della Virtus Roma non si palesassero già a campionato in corso...