Trieste, 21 Luglio 2025

Roiaz, l'arbitro al top: "Viaggio, mi diverto e poi chissà"

04 Dicembre 2020 Autore: Lorenzo Degrassi

Da giocatore ad arbitro di basket, passando per il calcio dilettantistico. È la parabola sportiva di Matteo Roiaz, classe 1991, che a 29 anni ha già provato tutte e due le discipline, sia da atleta che da direttore di gara. Per poi scegliere - e con successo - la carriera di fischietto di pallacanestro, tanto da essere stato selezionato per dirigere, lo scorso 15 novembre alla “Milwaukee Dinelli Arena” di Cento, la finale della Supercoppa di serie B. Il coronamento di un sogno per Matteo, che ha fatto di una passione qualcosa che lavoro ancora non è, ma che ci si avvicina tanto.

Matteo Roiaz, muggesano, inizia a giocare a basket ad otto anni con l'Interclub. Poi arriva il trasferimento al San Vito dove disputa due campionati Under 15 e a fine stagione passa in serie D con il Perteole. Ma a lui piace anche il calcio, così approda nelle giovanili del Muggia (all’epoca in Eccellenza) dove debutta in prima squadra a 18 anni. Poi ancora Zaule e di nuovo Muggia. Nel frattempo inizia ad arbitrare nel calcio amatoriale e, successivamente, nel basket. Quando, per motivi di lavoro, abbandona il pallone giocato, concentra tutte le sue passioni dopolavoristiche sulla palla a spicchi. Qualcosa nato per caso e che l’ha portato, nel giro di pochi anni, a dirigere partite di rango nazionale.

"Per me è stata sempre una necessità quella di viaggiare, di scoprire il mondo - spiega Roiaz - e fare l’arbitro di basket mi ha permesso di soddisfare, almeno parzialmente, questa mia esigenza". Prima i tornei triveneti, poi il nord Italia e infine partite lungo tutto lo stivale. "Grazie al basket ho conosciuto la Sicilia, la Puglia, la Campania, posti che altrimenti non so quando sarei riuscito a visitare - aggiunge - permettendomi di fare esperienze e conoscenze che mi stanno arricchendo molto". Serie B maschile e A2 femminile, sono queste le categorie attualmente di competenza di Roiaz. Da ultima, quale ciliegina sulla torta di una carriera che, in ragione dell’età, potrà regalargli ancora molte soddisfazioni, la finale di Supercoppa di serie B fra la Vaporart Bernareggio e il Frata Nardò. "Un onore - spiega - ma anche un onere".

Qual è il segreto per una carriera così rapida fra i fischietti nazionali? "Cerco di arbitrare ogni partita come se si trattasse di una finale - spiega - ma nel senso positivo. Grande concentrazione e consapevolezza dell’opportunità che mi viene data, senza lasciarmi prendere dall’enfasi della situazione, che può essere solo controproducente".

Oltre alla possibilità di conoscere posti lontani dalla sua Muggia, Roiaz ha avuto l’opportunità di frequentare palazzetti di nobili decadute. "Una delle mie prime direzioni in serie B l’ho fatta a Caserta - racconta - con la squadra di casa che fino a pochi mesi prima disputava le coppe europee". E poi ancora Reggio Calabria, Torino, Siena, Jesi... E il futuro? "Non sono uno che pensa a fare carriera - spiega - però mi rendo conto che sono ancora relativamente giovane perciò chissà, nel frattempo io penso ad arbitrare e a divertirmi".

E a visitare l’Italia...


Condividi sui tuoi social