Palasport off-limits e pallacanestro impossibile da seguire dal vivo? Ci consoliamo con la memoria attraverso il libro del giornalista Silvio Maranzana. “Il canestro del secolo. Come cent’anni fa il basket arriva a Trieste e come Trieste vince undici scudetti”, pubblicato dalle Edizioni Luglio, prende spunto dal 1920, quanto i primi canestri arrivarono sotto San Giusto, per la precisione al ricreatorio De Amicis di San Vito. Fu qui che venne formata la prima squadra triestina di basket-ball, che un paio di anni dopo in Italia sarebbe stato rinominato palla al cesto.
Il libro fa rivivere la sua invenzione negli Stati Uniti, l’approdo in Italia, a Siena, e la prima esibizione nel Belpaese a Venezia. Si sofferma sulla creazione a Trieste dei ricreatori, che ebbero e hanno un ruolo fondamentale nella formazione dei giovani locali. Poi la gloriosa storia della Ginnastica Triestina, in mezzo ad allori sportivi della Venezia Giulia in altri sport: dall’hockey a rotelle al canottaggio. Sono i cestisti e le cestiste, i diretti protagonisti di allora, grazie a una serie di interviste raccolte una trentina di anni fa dall’autore e ora recuperate, a raccontare le gesta che dal 1920 arrivano fino al 1958, anno dell’ultimo tricolore.
Sullo sfondo scorrono le vicende anche tragiche di Trieste: il fascismo, la guerra, i bombardamenti, le occupazioni nazista e jugoslava, l’amministrazione anglo-americana. Ma la pallacanestro non si ferma quasi mai (tranne che per i campionati del ‘44 e del ‘45 e ora per il Covid). Gli aneddoti fioccano e rendono succosa la lettura. Tra tifose invaghite di un avversario, beffe a un presidente, diverbi tra giocatori e allenatori, palloni bucati, thermos scaraventati sulle pareti, borracce riempite di cognac, giocatrici nascoste negli armadi, Trieste detta legge su tutti i campi di tutta Italia e forma l’ossatura delle varie nazionali.
“Il canestro del secolo” (168 pagine con 95 foto d’epoca, prezzo 15 euro) è in distribuzione in questi giorni nelle librerie cittadine, a partire dalla libreria Luglio di Galleria Rossoni (Corso Italia).