Trieste, 19 Aprile 2024

Pavanel "sette su sette" ma la panchina resta solida

22 Gennaio 2023 Autore: Gabriele Lagonigro

Nemmeno in due stagioni, quelle coincise con la Triestina più brutta degli ultimi quarant'anni, il ruolino di marcia in trasferta era stato peggiore di quello attuale, e questo la dice lunga sullo stato di salute dell'Unione. Campionato di Serie B 1990/91 (B, appunto, e non la C di adesso...): l'Alabarda  parte con Giacomini in panchina (Massimo...) sostituito da Veneranda nel girone di ritorno. Una lenta agonia che si conclude con il penultimo posto a quota 30 e la mesta retrocessione in terza serie. In quel disgraziato torneo il maggior numero di sconfitte di fila in esterna si fermò a quattro: Padova, Ascoli, Modena e Lucchese, fra febbraio e marzo.

Annata 2010/11, esattamente vent'anni dopo. E' il declino dell'epoca Fantinel, anche dal punto di vista dell'immagine: i tifosi virtuali fecero - ahinoi - il giro del mondo. Sul campo non va meglio, anzi: prima Iaconi e dopo Salvioni non riescono a raddrizzare la barca. Si chiuderà penultimi anche stavolta, con 40 punti assieme al Portogruaro, distanti sei lunghezze dai play-out e dieci dalla salvezza diretta. Un disastro. In quel campionato il record di ko consecutivi lontani dal “Rocco” fu di tre: Grosseto, Torino e Ascoli. Ed altrettante le vittorie esterne: Livorno, Padova e Portogruaro.

Insomma, nemmeno in queste due stagioni sportivamente drammatiche la Triestina fece peggio di oggi fuori casa. Un cammino esterno da far venire i brividi da quando è subentrato Pavanel: su sette gare via da Valmaura, il mister subentrato a Bonatti le ha perse tutte. Neanche nel peggiore degli incubi era immaginabile una disfatta del genere: Juventus 1-0, Pro Patria 2-1, Vicenza 4-0, Piacenza 2-0, Sangiuliano 1-0, Pordenone 2-1 e Pro Vercelli 2-1. Quattordici i gol subiti, solo tre quelli realizzati. Undici i punti totalizzati in 16 gare, per una media di 0,68 a partita.

Sono numeri impietosi, che nel 99% dei casi costano la panchina. L'Unione targata Giacomini (Simone...) ha invece deciso di dargli fiducia: un bel gesto sotto il profilo umano, in un mondo dove non si guarda mai in faccia a nessuno, ma in molti, fra gli stessi tifosi che hanno sostenuto Pavanel per tutti questi mesi, si chiedono se sia la mossa giusta. Se fino a qualche settimana fa le critiche, specie sui social, erano concentrate quasi esclusivamente su società e giocatori, l'attenzione dei supporter si è invece spostata sul tecnico, incapace di dare una svolta ad una stagione in cui non si vede la luce in fondo al tunnel. Anche ieri a Vercelli la reazione nella ripresa è stata ammirabile ma dov'era la squadra nel primo tempo? Com'è possibile scendere in campo con quell'atteggiamento in una sfida così importante? Domande alle quali nessuno riesce a dare risposte. Nemmeno il mister, purtroppo. Ed è questo ciò che inquieta più di ogni altra cosa. Perché è vero che esistono sconfitte e sconfitte e che quella in Piemonte è stata sicuramente più dignitosa di tante altre ma le giornate passano ed il gap aumenta.

Col Trento, domenica prossima, l'Unione si giocherà metà campionato. E anche per Pavanel, nonostante la fiducia del presidente, la sfida salvezza potrebbe essere decisiva.


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