Trieste, 29 Marzo 2024

Paganini e Ghislandi: "C'è da lavorare, ma il gruppo c'è"

21 Settembre 2022 Autore: Luca Henke

Uno ha fatto un salto in avanti, quanto a blasone e progetto, l’altro è sceso di una categoria. Sia Davide Ghislandi che Luca Paganini, protagonisti della conferenza stampa di questa mattina, hanno però una cosa molto importante in comune: la ricerca della prima vittoria con la maglia della Triestina. “Non è stato assolutamente un problema per me venire a giocare in Serie C- afferma l’ex Frosinone -. Conoscevo già la piazza perché è di quelle importanti e, sentendo un paio di compagni di vecchia data, che me ne hanno parlato benissimo, non ci ho pensato due volte a sposare la causa. Si sta rivelando la scelta giusta, sono convinto che in questo ambiente si possano fare grandi cose” Lui, che i ruoli sulla fascia li ha ricoperti tutti, spiega che “ogni allenatore modifica qualcosa ma ogni modulo ha i suoi precisi riferimenti che rimangono tali: mi trovo bene con questo 4-4-2”. Sull’inizio complicato da parte della squadra, Paganini confessa: “Sinceramente me lo aspettavo, le prime partite sono sempre quelle in cui le squadre si studiano molto e ci si deve capire; ma non sono preoccupato, vedo sintonia e stiamo arrivando a un buon livello. Cosa si dice nello spogliatoio? Testa alta, e insistiamo molto sul risolvere i problemi insieme, come un gruppo”. La città nutre comunque molta aspettativa nei confronti di questa squadra. “Ci teniamo assolutamente a fare bene, specialmente davanti al nostro pubblico per dimostrare quanto valiamo – assicura Paganini -. Non ci nascondiamo, avremmo preferito avere qualche punto in più, però dobbiamo mantenere la mente libera e stare positivi”.

Davide Ghislandi, nelle giovanili dell’Atalanta, ha sempre dimostrato una certa propensione alla fase offensiva, al momento ancora limitata per i terzini nel 4-4-2 di Bonatti: “È un aspetto su cui io e gli altri terzini dobbiamo lavorare, in queste prime gare ci stiamo conoscendo. Sin dalla prossima partita, comunque, tutti gli accorgimenti verranno già messi in pratica”. L’approccio alla preparazione varia di partita in partita, a seconda delle caratteristiche dell’avversario di turno? “Sì, ma cerchiamo di mantenere una nostra identità di fondo, anche perché in questo campionato sono tutte squadre che battagliano, come si è visto dalle prime uscite, e sarà molto equilibrato”. L’amarezza di non essere ancora riusciti a conquistare i tre punti, assicura il classe 2002, è di quelle sane: “Noi siamo i primi a voler vincere, e si vede nel comportamento di tutti come questo sentimento non infici assolutamente il lavoro quotidiano, anzi lo migliora. L’aspettativa da parte della città fa parte del mestiere, ti dà solo motivazione in più. Personalmente mi sono emozionato, all’esordio in casa, vedendo la nostra curva”.


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