Trieste, 19 Aprile 2024

Ovovia o impianti sportivi? Il progetto che spacca la città

13 Gennaio 2022 Autore: Gabriele Lagonigro

Essere “pro” o “contro”, a priori e senza una discussione civile ed informata, non è probabilmente il modo migliore per affrontare l'argomento, anche perché, ne siamo certi, sono valide sia le ragioni degli uni che degli altri.

Il progetto dell'ovovia sta dividendo la città fra chi (più silenziosamente) è a favore e quelli (più rumorosi) che si stanno lanciando in petizioni per opporsi all'iniziativa. Da una parte ci sono coloro che dicono sì, e lo fanno sostanzialmente per dare un ulteriore impulso turistico al territorio, che - sostengono - trarrebbe giovamento da un investimento di almeno 45 milioni di euro proveniente in toto dalle casse del Governo. Inoltre, a sostegno di questa tesi, si tratterebbe di una via di comunicazione non inquinante, che potrebbe agevolare gli spostamenti dal centro al Carso (e viceversa) non solo dei turisti ma anche dei triestini che vanno su e giù per lavoro.

Dall'altra c'è il fronte del no che raggruppa le opposizioni politiche alla giunta Dipiazza e le associazioni ambientaliste, compatte nel denunciare innanzitutto il disboscamento per fare posto ai piloni e per costruire le aree parcheggio, senza dimenticare la bora che nelle giornate ventose rischierebbe seriamente di fermare la teleferica.

Ci sono poi coloro che non stanno né da una parte né dall'altra, e fra questi anche molti operatori delle associazioni sportive dilettantistiche cittadine, che ricordano, però, come a Trieste il livello infrastrutturale soprattutto per gli impianti indoor sia spesso deficitario, ed il riferimento alle palestre per la pallacanestro e la pallavolo non è affatto casuale. Mentre la costruzione del doppio impianto per basket e volley di San Giovanni è ulteriormente slittata e non si trovano i fondi immediati per proseguire i lavori - dicono - si progettano mega-opere costosissime e non ci si concentra sulle necessità primarie del territorio.

Posizione assolutamente comprensibile e condivisibile, anche se, va detto, i fondi per l'ovovia arriverebbero dal Ministero e difficilmente potrebbero essere investiti sulla costruzione di impianti sportivi. Ma il tema è caldo ed ha bisogno di un chiarimento. Spaccarsi in due non ha senso, meglio capirne di più, senza strumentalizzazioni politiche e con l'unico obiettivo di fare chiarezza.


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