Trieste, 28 Marzo 2024

Pontoni Monfalcone, il "Rinascimento" dopo le difficoltà

30 Marzo 2021 Autore: Tiziano Saule

Ripartiti alla grande dopo un inizio balbettante: la Pontoni Monfalcone da qualche tempo a questa parte ha ripreso a marciare nel migliore dei modi, togliendosi dalle retrovie del girone C di serie B. E per Gabriele Gilleri, vice-coach di una Falconstar rinata dopo il cambio tecnico in panchina, i motivi per sorridere sono molteplici 

Gilleri, come procede questa convivenza forzata con il virus?
La pandemia ha ovviamente stravolto il modo di fare basket, cambiando radicalmente le nostre abitudini. Non è stato facile riprendere dopo il lockdown dello scorso anno, sia fisicamente che mentalmente, e la nostra stagione è stata spesso influenzata da rinvii e casi di positività. Noi, fortunatamente, abbiamo avuto solo due casi, ma sono state diverse le partite rinviate durante il campionato e non si possono fare progetti a lungo termine. La parola d’ordine credo che debba essere flessibilità, perchè nessuno sa cosa potrà accadere il giorno successivo e serve essere pronti.

Avete avuto un inizio di stagione difficile, ma vi siete ripresi bene. Come sta la squadra?
È un momento estremamente positivo per noi, stiamo tutti bene e siamo al completo. Veniamo da un periodo in cui abbiamo ottenuto ottimi risultati, anche oltre le nostre stesse aspettative. Ci mancano ancora 7 partite, a partire dalla trasferta di giovedì a Teramo: sarà un match fondamentale per il nostro cammino, un vero e proprio scontro diretto. L’obiettivo, comunque, resta quello di raggiungere una salvezza tranquilla, possibilmente evitando i playout. Poi, una volta salvi, non ci dispiacerebbe provare a disputare i playoff, anche se solo per un turno. Vediamo.

L’arrivo in panchina di coach Matteo Praticò vi ha dato finalmente l’equilibrio di cui avevate bisogno. Cos’è cambiato?
Matteo ha riportato la serenità che avevamo perso negli ultimi mesi, per un motivo o per l’altro. Con coach Tommasi è stato fatto un percorso straordinario ed indimenticabile, e penso che la sua scelta di andarsene, all’apparenza egoistica, sia stata un modo per aiutare il gruppo a tornare a brillare. Ora la squadra sta giocando molto bene, è tornata a divertirsi, e questo si riflette sui risultati. Non è cambiato molto a livello tecnico, il lavoro e i concetti sono più o meno gli stessi, ma è scattato qualcosa a livello mentale. Poi è chiaro, vincere aiuta a vincere.

Come stai vivendo questa esperienza a livello personale?
La sto vivendo molto bene, compatibilmente con gli impegni lavorativi e tutte le difficoltà che il momento comporta. Mi ritengo una persona fortunata, perché aver la possibilità di stare in questo mondo, con le partite e gli allenamenti, aiuta molto ad andare avanti e sfogarsi. Sono al secondo anno qui a Monfalcone, e spero che questa esperienza possa durare ancora a lungo.

Nel vostro roster c’è una folta colonia triestina… I ‘muli’ sono un valore aggiunto per voi?
Più che un valore aggiunto, direi che sono in assoluto lo scheletro della squadra. Quasi tutti i componenti del roster sono triestini, dunque la ‘triestinità’ rappresenta il fulcro del progetto. È grazie a loro se possiamo divertirci giocando a basket, dal momento che si è creato un grande spirito di squadra e un’assoluta unità di intenti. Per come la vediamo noi, il basket deve essere un divertimento, dobbiamo essere felici di andare in palestra ad allenarci, e al momento è esattamente così. Se ciò dovesse venire a mancare, tutto il lavoro perderebbe il suo senso.

(credits foto: Falconstar Basket)


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