Trieste, 28 Marzo 2024

CSG si presenta: "Trieste sarà un magnete per tanti giocatori"

19 Gennaio 2023 Autore: Luca Henke

A bold future. Una delle storie più belle. Così Mario Ghiacci ha definito il nuovo inizio in casa Pallacanestro Trieste, in conferenza stampa questo pomeriggio, aggiungendo poi che tutto ciò “mi rende fiero: in questi sei mesi abbiamo avuto la fortuna di avere Richard De Meo in Italia già a luglio, il quale ha fortemente voluto conoscere chi c'era, noi gli abbiamo dato tutte le informazioni e lui ha portato negli Stati Uniti le sue impressioni. Tutto questo ha portato ad un documento di ben 156 pagine, firmato il 29 dicembre”

De Meo si presenta con qualche parola in italiano: “Era molto importante per noi avere l’opportunità di incontrarvi.” Per poi passare all’inglese, svelando subito un fattore che ha inciso nella loro scelta di business: “Noi siamo un gruppo che cerca di prendere decisioni con un approccio scientifico, ma è stata la città di Trieste a fare la differenza. È un progetto a lungo termine e abbiamo molti elementi per essere fiduciosi, due dei quali sono Deangeli e Legovich, qui presenti stasera.”

Com’è nata l’idea Trieste? “Abbiamo deciso di investire nello sport in Europa, poi il focus è diventato l’italia e infine Trieste. Conosciamo la sua storia, sappiamo che anche Michael Jordan ha giocato qui e anche oltreoceano in molti sanno di quell’episodio.”

Crescita sostenibile è la parola d’ordine: “Abbiamo un gruppo di investitori che è unico, si tratta di un network che si espande fino all’NBA e crediamo fortemente di poter fare leva su questo per implementare il progetto già ottimo portato avanti da Mario (Ghiacci, ndr) in questi anni.” Il ‘goal’, confermatissimo, è quello di raggiungere le competizioni europee. “Sarà un percorso step by step, ma questa è la strada che vogliamo intraprendere.”

Troppo presto per scucire le bocche a proposito di budget per la prossima stagione, ma una riflessione sul discorso prettamente sportivo la fa un entusiasta Mario Ghiacci, che prende nuovamente la parola: “Quest’estate abbiamo fatto delle scelte, come quella di salutare Banks, legate ad un nuovo corso che volevamo aprire, dettato chiaramente anche dal budget. E all’inizio, non lo nascondo, i primi risultati preoccupavano un po’, con 4 sconfitte su 4. Ma poi abbiamo iniziato a fare delle buone cose e i dubbi si sono via via diradati. Siamo sempre attenti sul mercato, lo stesso affare Terry si è concretizzato molto in fretta, bruciando la concorrenza di Reggio Emilia nel giro di un'ora. ‘6+6’? Potrebbe essere. Nulla è deciso, ma vediamo quando il giocatore arriva in Italia”.

In chiusura, una domanda provocatoria sul ritorno, in un futuro indefinito, di Javonte Green in casacca biancorossa. E i nuovi soci escludono, ma promettono: “Trieste sarà un magnete per quei giocatori che saranno attratti dalla possibilità di venire lanciati in palcoscenici come l’NBA. Non puntiamo al percorso inverso.” Trieste se lo farà andare più che bene ugualmente.


Condividi sui tuoi social